In un dialogo tra compagni di classe si sente dire: “ Ho dato a Maria una scatola di cioccolatini “
Ho dato ( che cosa? ) una scatola ( a chi? ) a Maria ( di che cosa? ) di cioccolatini.
Complemento oggetto: chi? Che cosa?
Complemento di termine: a chi? A che cosa?
Complemento di specificazione: di chi? Di che cosa?
Lucia: “ Vorrei una fetta di crostata “.
Il fratello di Lucia: “ Anch’io ne vorrei una fetta “ -> “ Anch’io vorrei una fetta di crostata “ -> ne = di crostata -> ne = complemento di specificazione.
Gentile professore, è sicuro che il "ne" sia complemento di specificazione? Le segnalo la risposta del Linguista al quesito riguardante "Questa torta è tanto buona che ne prendo ancora una fetta" ( http://linguista.blogautore.repubblica.it/2010/10/01/dubbi-sull’italiano-risponde-il-linguista/comment-page-41/ 8 giugno 2010):
RispondiElimina"Non si deve pensare che il "ne" sia partitivo semplicemente perché la "fetta" è una parte della "torta"; diversamente, passo dopo passo, finiremmo per attribuire valore partitivo anche al "ne" di un enunciato come questo: "Ha aperto violentemente la porta e ne ha rotto la maniglia" (una maniglia, in fondo, è parte di una porta). Il valore partitivo è tale quando si è in presenza di un "quantificatore" ("molti", "alcuni", "pochi", "due", "cento"...): "alcuni fra noi non sono andati alla festa", "siete due dei miei migliori elementi", "ne ho presi soltanto tre", ecc. Nell'esempio proposto "una" è appunto un quantificatore; il "ne", perciò, ha in questo caso valore partitivo (sarebbe stato ovviamente lo stesso se si fosse detto "Questa torta è tanto buona che ne prendo ancora due, tre, quattro... fette").
Massimo Arcangeli".
Grazie dell'attenzione.