Mi faccio il libro

Mi faccio il libro

lunedì 30 settembre 2013

Alla ricerca dei verbi della favola " Il lupo e l'agnello " di Fedro ( lezione del 1 ottobre )



Leggiamo la famosissima favola “ Il lupo e l’agnello “ scritta dall’autore latino Fedro. 
Proviamo a sottolineare i verbi in questo modo: con il colore rosso quelli che indicano un’azione, un avvenimento e un modo di essere al presente, con il blu quelli al passato e con il nero quelli al futuro.

Un lupo ed un agnello, spinti dalla sete, erano giunti allo stesso ruscello. Più in alto si fermò il lupo, molto più in basso si mise l'agnello.

Allora quel furfante, spinto dalla sua sfrenata golosità, cercò un pretesto di litigio.

" Perché ", disse, " intorbidi l'acqua che sto bevendo? "

Pieno di timore l'agnello rispose:

"Scusa, come posso fare ciò che tu mi rimproveri? Io bevo l'acqua che passa prima da te".

E il lupo, sconfitto dall'evidenza del fatto, disse:

" Sei mesi fa hai parlato male di me ". 

E l'agnello ribatté:

" Ma se non ero ancora nato! "

Hai ragione, fu tuo padre a parlar male di me “ disse il lupo.

E subito gli saltò addosso e lo sbranò fino a ucciderlo ingiustamente.

Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con falsi pretesti.



venerdì 27 settembre 2013

Analisi della favola " Il corvo e la volpe " di Esopo ( lezione del 27 settembre )

In rosso i sostantivi e in blu gli articoli.


Un corvo aveva rubato un pezzo di carne ed era andato a posarsi su  un albero. Lo vide la volpe e desiderosa di impadronirsi della carne, si piantò là sotto e cominciò a tessere le lodi della perfezione e della bellezza del corvo: nessuno era più adatto di lui, sostenne, a essere il re degli uccelli, lo sarebbe diventato senz’altro se avesse avuto anche una bella voce. Il corvo allora, deciso a mostrare che neanche questa gli mancava, lasciata cadere la carne si mise a gracchiare a pierdifiato.  La volpe si precipitò ad afferrare il bottino, dicendo: oh corvo, se avessi anche un po' di cervello, davvero non ti mancherebbe nulla per diventare re degli uccelli .....
Ecco una favola fatta apposta per lo  stolto.

giovedì 26 settembre 2013

Esercitazione sui sostantivi e sugli articoli ( lezione del 24 settembre )

Ascoltando e leggendo due volte il testo della canzone " Meraviglioso " del gruppo salentino Negramaro, riconosci e scrivi sul quaderno i sostantivi. 



Nel testo della canzone " Vivo per lei " eseguita da Bocelli e Giorgia, riconosci e annota sul quaderno gli articoli.

domenica 22 settembre 2013

I sostantivi, II parte ( lezione del 21 settembre )



1 Chi lavora alla cassa del supermercato? La cassiera. Quando termina il suo turno di lavoro consegna l’incasso ad un responsabile.

Nella frase n.1 quali parole sono simili? Quale gruppo di lettere hanno in comune?

Cassa = cass ( radice )/ a ( desinenza );
cassiera = cass ( radice ) / ier ( suffisso ) / a ( desinenza );
incasso = in ( prefisso ) / cass ( radice ) / o ( desinenza ).

Incasso e cassiera derivano da cassa. Cassa è un nome primitivo ( costituito solo dalla radice e dalla desinenza ), mentre gli altri due sono nomi derivati ( oltre alla radice e alla desinenza ci sono un prefisso e/o un suffisso ).

2 Un pesce ha mangiato un pesciolino.

Quali sono le differenze tra pesce e pesciolino nella loro composizione e nel loro significato?

Pesc/e: radice e desinenza;
pesc/iolin/o: radice, suffisso e desinenza.

3 Tra una parola e l’altra ho sentito una parolaccia.  

Quali sono le differenze tra parola e parolaccia nella loro composizione e nel loro significato?

Parol/a: radice e desinenza;
parol/acci/a: radice, suffisso e desinenza.
Parolaccia e pesciolino sono due nomi alterati. Un nome alterato è costituito da un primitivo con l’aggiunta di un prefisso e/o un suffisso; sottolinea la grandezza e la piccolezza oppure la piacevolezza e la spiacevolezza.

Qual è la differenza tra un nome derivato e un nome alterato?
Pesce -> pesciolino -> un nome primitivo e uno alterato  indicano sempre la stessa cosa;
Cassa -> cassiera  -> un nome primitivo e uno derivato non indicano la stessa cosa.

4 Il capoclasse suona il pianoforte a mezzogiorno.

Quale particolarità presentano alcune parole della frase n.5 per quanto riguarda la loro composizione?
Capoclasse, pianoforte e mezzogiorno sono formati dall’unione di due parole, pertanto si dicono nomi composti.

Ricapitolando le due lezioni sul nome, distinguiamo nome comune/proprio, individuale/collettivo, primitivo/derivato/alterato/composto, genere e numero.


Proviamo a definire un sostantivo: è una parte variabile del discorso che indica oggetti, persone, animali, idee, sentimenti, luoghi e azioni.

martedì 17 settembre 2013

I sostantivi, I parte ( lezione del 17 settembre )





Quali sono i sostantivi in questa frase? Individuiamoli ricordando la funzione dell'articolo. Perché due sostantivi non sono preceduti dall'articolo? Quale particolarità ortografica presentano?

1 Domani Claudio parte per la città di Venezia con il treno. 

Città e treno → nome comuni → indicano qualcosa o qualcuno in maniera imprecisa, uso della minuscola.
Claudio e Venezia → nome propri → indicano qualcosa o qualcuno in maniera precisa, uso della maiuscola.

Parlando di Ronaldo …

2 Quel giocatore è nella squadra del Real Madrid

Qual è la differenza tra giocatore e squadra? A quali e quanti individui pensiamo?

Giocatore → nome individuale → indica una sola persona , una sola cosa o un solo animale.
Squadra → nome collettivo → indica un insieme di individui della stessa specie. 

Altri esempi di nomi collettivi? Gregge, flotta, biblioteca, roseto, ecc.

3 Gatto, gatta, gatti, gatte.

Che cosa cambia in queste quattro parole? Perché?

Gatt ( radice ) + o/a/i/e ( desinenza ). Con le desinenze si determinano il genere ( maschile e femminile ) e il numero ( singolare e plurale ). 

Tutti i sostantivi hanno quattro desinenze? No. Cerchiamo quelli con 1, 2 e 3 desinenze.

Città ( 1 ), carota ( 2 ), giornalista ( 3 ). 

domenica 15 settembre 2013

Gli articoli ( lezione di sabato 13 settembre 2013 )




Consideriamo le frasi n. 1 e n. 2. Quali parole hanno in comune? In ciascuna frase, quale parola accompagna ‘ gli ’? Il secondo ‘ gli ‘ a chi si riferisce?

1 Gli alberi nel mio giardino sono alti.
2 ( Sto pensando a Mario ) Gli telefono domani.

1 gli -> articolo che accompagna il sostantivo ‘ alberi ‘;
2 gli -> a lui -> a Marco -> pronome ( al posto del nome ) personale che accompagna un verbo.

Attenzione! Gli, le, la e lo non sono necessariamente sempre articoli.

Un compagno entra in classe due volte , in un primo caso pronuncia la frase n.3, mentre in un secondo caso la frase n.4. Vuole esprimere lo stesso concetto?

3 Ho visto la macchina.
4 Ho visto una macchina.

Nella frase n.3 i compagni conoscono la macchina di cui si parla, mentre nella frase n.4 si tratta di una macchina qualunque.

3 la -> articolo determinativo -> si riferisce a qualcosa/qualcuno che sia chi parla sia chi ascolta conosce;
4 una -> articolo indeterminativo -> si riferisce a qualcosa/qualcuno che non si conosce.

Quali elementi cambiano nelle seguenti frasi?

5 La matita e il libro sono sul banco.
6 Le matite e i libri sono sul banco.

L’articolo è una parola variabile: singolare/plurale e maschile/femminile.
Quali informazioni contengono i due ‘ dello ‘ della frase n.7 e n.8?

7 Ho preso dello zucchero.
8 Ho preso il contenitore dello zucchero.

7 dello -> indica una quantità non definita di zucchero, un po’ di zucchero -> articolo partitivo ( come quello determinativo e quello indeterminativo accompagna sempre un sostantivo ).
8 dello -> specifica che cosa c’è nel contenitore, non può essere sostituito da “un po’ di “ e non può essere eliminato -> preposizione.

Insieme proviamo a definire l’articolo:


L’articolo è una parte del discorso variabile che precede un sostantivo. E’ determinativo se si riferisce a qualcosa/qualcuno che si conosce, indeterminativo se si riferisce a qualcosa/qualcuno che non si conosce, infine partitivo se indica una parte, una quantità indefinita.